Comune: Modena
Provincia: Modena
Edicolante: Alessia Di Deco Viale Caduti sul Lavoro Modena


Un’edicola al servizio del cliente reale (e di quello potenziale) : “la preghiera del mattino dell’uomo moderno è la lettura del giornale”.
Parafrasando e ispirandomi alle linee direttrici di un motto popolare (“il buongiorno si vede dal mattino”) e di una citazione del filosofo Hegel (“la preghiera del mattino dell’uomo moderno è la lettura del giornale. Ci permette di situarci quotidianamente nel nostro mondo storico”) , più per consolidata abitudine-esigenza che per scaramanzia, ogni mattina, appena esco da casa –tra le 07,30 e le 08,00- , la prima sosta è all’edicola di Viale Caduti sul Lavoro, dove incontro il sorriso e l’efficienza di Alessia Di Deco , a quell’ora affiancata dalla gentilissima madre Rosa, che l’assiste , prima di andare al suo lavoro presso il Policlinico. E’ un’edicola coloratissima inserita in un parco verde , con un solo inconveniente, il parcheggio limitatissimo e, soprattutto, l’arroganza di un residente nel palazzo dal civico 81 , che, a volte, uscendo con l’automobile dal suo cancello per immettersi sul viale pubblico, non tollera ci siano mezzi in sosta per consentire agli automobilisti di acquistare il o i giornali. Da notare che il passaggio è libero, “l’incazzoso cittadino” può benissimo passare ma non vorrebbe nessuna automobile in sosta nel raggio di cinque-sei metri dal suo cancello . Ma sono quisquilie e pinzillacchere , direbbe Totò , rifacendosi agli umoristi toscani del 400 ed anche ad umoristi alla Marcello Marchesi e secondo il nostro caustico antenato Alessandro Tassoni. Cose da nulla, di poco conto. Soprattutto se e quando ci si addentra nell’edicola condotta dalla giovane , sempre sorridente e gentile Alessia. E’ un tripudio di colori e di giornali all’insegna delle più moderne soluzioni grafiche. Ma vediamo, prima di entrare, l’esterno dell’edicola : è un cubo , che sembra ispirarsi all’unità unifamiliare di Le Corbusier e ad una costruzione della nuova “green-architecture” , oggi di moda. E’ un cubo verde, inserito nel verde del parco pubblico di Viale Caduti sul Lavoro angolo via Marinuzzi , con vetrine su tutti i quattro lati, che presentano -esposti di facciata- manifesti dedicati a collane editoriali – nelle vetrine posteriori rivolte verso il parco pubblico- e pubblicazioni periodiche, suddivise per genere e tipo. Così in una vetrina ci sono le riviste di arte e architettura, in un’altra riviste di fumetti, in un’altra ancora periodici di approfondimento storico-filosofico-letterario e di poesia, nelle due vetrine che si trovano sul davanti, a fianco dell’ingresso verso l’interno dell’edicola, ci sono periodici di gossip e informazione e, in un’altra vetrinetta, tutti i diversi titoli della collana editoriale “ Meridiani”, dedicata ai viaggi e alla scoperta di altri Paesi del mondo. Accanto all’ingresso, espositori con locandine dedicate ai quotidiani “modenesi” “La Gazzetta di Modena”, “il Resto del Carlino” e “Prima Pagina-Modena” , che “esaltano” le notizie più importanti, di maggiore richiamo per i lettori. Locandine che si propongono di sostituire i vecchi, “storici” strilloni del secondo dopoguerra, che “urlavano” , con voce stentorea, a volte baritonale, le notizie più interessanti o, a volte, più pruriginose. (“il Resto del Carlino” ha ripreso ad utilizzare gli strilloni, lungo le strade di maggior traffico della città) . Tra le notizie evidenziate nelle locandine, quelle che annunciano crisi, scandali o disastri, cioè notizie negative. A comprova che, per avere acquirenti, i giornali devono divulgare e sottolineare i fatti negativi, i dolori e le tragedie (la nostra civiltà della comunicazione è sempre più incentrata sulle informazioni del pianto e del dolore) . Perché un giornale che scelga di offrire informazioni e notizie “rosa” , edificanti (è stato comprovato) non ha futuro. Nelle locandine si sublimano anche i servizi di approfondimento contenuti nei quotidiani. Perché , come diceva sempre Enzo Biagi, “la radio dà la notizia, la televisione la fa vedere, il giornale l’approfondisce”. In questi giorni, su tutti i mezzi comunicazionali e promozionali giganteggiano due manifesti giganti che promuovono la collana editoriale DVD “Alla scoperta del Vaticano con Alberto Angela” del gruppo “la Repubblica-L’Espresso” ” . E sopra, come “cappello” , su tre lati dell’edicola, su sfòndo verde , in nero, sono riprodotti i loghi delle testate che l’edicola promuove, in modo prioritario, cioè dal lato sinistro “L’Unità” e il “Corriere della Sera” , sul davanti “il Resto del Carlino”, “La Gazzetta di Modena” e “la Repubblica” , sul lato destro dell’edicola , di nuovo “L’Unità” e “La Gazzetta dello Sport”. Tutti questi loghi preesistevano all’arrivo e alla gestione dell’edicola da parte di Alessia. Quando si entra nell’edicola, si è catturati da un caleidoscopio di colori e di segni grafici , che caratterizzano le copertine dei periodici di diverso genere (da quelli di informazione e approfondimento a quelli –sempre più di successo- specializzati nel gossip, nelle curiosità più o meno pruriginose e scandalose). Su alte pile (che si assottigliano via via nel corso della mattinata) sono esposti i quotidiani , da quelli con la cronaca locale come “La Gazzetta di Modena”, “il Resto del Carlino” e “Prima Pagina-Modena” a quelli nazionali , predisposti in ordine, da quelli più richiesti (“Corriere della Sera”, “la Repubblica”, “La Stampa” , “La Gazzetta sportiva” e “Tuttosport”, “Il fatto quotidiano”, “L’Unità” e “Avvenire”) a quelli meno richiesti . Se i periodici attirano l’attenzione e poi l’interesse con le copertine a colori, i quotidiani giocano tutta la loro politica di marketing sulle soluzioni grafiche delle prime pagine e degli editoriali, studiate e realizzate da designers e grafici esperti in comunicazione e che conoscono la cultura, la sensibilità e quindi i “gusti” e le aspettative dei componenti il target dei loro lettori reali e potenziali. L’edicola è sempre più anche libreria. Oltre ai gadgets, agli inserti , ai magazine allegati ai quotidiani e ai periodici, l’edicolante-libraia presenta in bella mostra alcune opere editoriali, che sono novità o bestseller, che possono diventare longseller, come le opere dei giallisti “storici” come Agatha Christie, Arthur Conan Doyle, Edgar Allan Poe, o come i contemporanei Dashiell Hammet, Ken Follett, James Patterson (che con oltre centotrenta milioni di copie vendute guarda dall’alto gli altri autori di gialli o di legal thriller), come le novità di casa nostra cioè di Alberto Angela, Alessandro Baricco, Andrea Camilleri , Sveva Casati Modignani, Umberto Eco, Valerio Massimo Manfredi, Dacia Maraini , Walter Veltroni . In proposito, ricordo che una mattina di inizio dicembre 2015, appena arrivato all’edicola, insieme ai miei sei quotidiani già pronti, ho trovato la sempre gentile ed attenta Alessia particolarmente euforica: il giorno prima era passato dalla sua edicola Valerio Massimo Manfredi per acquistare alcuni quotidiani e, vedendo, due suoi titoli (il saggio “Le meraviglie del mondo antico” e il romanzo “Il mio nome è Nessuno. Il ritorno”) , si è complimentato ed ha ringraziato l’edicolante, dedicandole una copia di un suo romanzo. Sì perché Alessia, specialmente nei “tempi morti” del lavoro, appena possibile, legge i libri che espone, consapevole che, come ha detto il Presidente Sergio Mattarella, “ i libri sono un giacimento sterminato per comprendere la vita e attraversarla”. I libri sono i veicoli dell’intelligenza e per l’arricchimento umano, civile e professionale. Alessia sfoglia e legge i libri per divertirsi ed arricchirsi sul piano personale e professionale ed anche per poterli proporre e consigliare ai clienti, con maggiore cognizione di causa. Come facevano (e fanno ancora, oggi, per fortuna) molti librai cosiddetti tradizionali, indipendenti, che amavano-amano la loro professione ed erano-sono veri consulenti al servizio dei lettori reali e potenziali. Se la lettura, il libro, in Italia, negli ultimi anni ,sono andati sempre più in crisi (dal 48,6% sono scesi al 42,8% gli italiani che leggono almeno un libro all’anno, mentre in Francia o in Germania abbiamo tra il 78% e l’82% la percentuale dei lettori abitudinari), una delle concause è da ricercare nel tramonto dei librai indipendenti, che amavano la loro professione-missione di consulenti al servizio dei lettori (a Modena, nel 1962 c’erano 12 ottime librerie, oggi ce ne sono solo 3. In compenso presso tutti i supermercati , nella grande distribuzione, si trovano megalattiche librerie. Sono le librerie di catena con commessi gentili ma quasi mai preparati per fornire consigli e suggerimenti ai lettori, sia a quelli reali sia a quelli potenziali. La loro politica dei grandi numeri , spesso, è tutta basata sullo sconto. Ma questo non crea nuovi potenziali né, tantomeno, reali lettori). A proposito di libri, desidero sottolineare che l’edicola di Viale Caduti sul Lavoro , presenta anche un ampio assortimento di prodotti e servizi per i giovani: dai giochi ai libri per ragazzi. E noi sappiamo (le risultanze delle indagini motivazionali quali-quantitative ci dicono che i giovani lettori –da 6 a 14 anni- se vivono in case già dotate di libri, per ben il 66,9% sono lettori abituali) che questi giovani sono tra i migliori studenti e si preparano meglio per il loro futuro di uomini. Dicevo sopra che l’edicola è un tripudio di colori, dove le copertine dei libri per ragazzi ne sono un esempio: disegnate e a colori , arricchiscono e decorano l’edicola di Alessia, che sa benissimo che i bambini entrano nella sua edicola, sapendo già che cosa desiderano (figurine o libri o giochi). Perché la pubblicità da parte degli editori e il passaparola tra amici li ha già sensibilizzati ed informati. Lo spirito di emulazione tra i giovani è sempre fortissimo. Ogni volta che entro nell’edicola di Alessia, ricordo i miei anni giovanili, quando in casa mia entravano “La Gazzetta dell’Emilia” (oggi “Gazzetta di Modena”) , “il Resto del Carlino”, ma anche “Stadio” e il “Brivido Sportivo” con il giornali umoristici del secondo dopoguerra, dal modenese “Sandrone” ai nazionali “Marc’Aurelio” e “Il Travaso delle idee” . Ed io, acquistavo e leggevo “Topolino” allora pubblicato dall’”Arnoldo Mondadori Editore” –oggi dalla modenese “Panini Comics” – , acquistavo e “divoravo” “Pantera bionda”, che era una bellissima donna che rappresentava il Tarzan al femminile, secondo un canone di bellezza condivisa ( come dice Vittorio Sgarbi a proposito della bellezza “non separata” ma rispondente ai canoni condivisi da intere generazioni). Di nascosto, quasi vergognandomi, acquistavo anche “Grand Hotel” , che è stato un giornale che ha assolto una funzione fondamentale nell’avvicinare alla lettura e quindi alle edicole, milioni di nuovi lettori. Giornali come “Grand Hotel” , unitamente alla televisione e all’”Autostrada del Sole”, hanno sconfitto l’analfabetismo ed hanno avvicinato gli italiani, facendoli conoscere di più e meglio tra loro. Per condividere anche i valori dell’unità del Paese , dei suoi valori cristiani e della ricchezza della lingua italiana, che è nata proprio con il “De vulgari eloquentia“ di Dante Alighieri , di cui celebriamo, quest’anno, il 750.mo anniversario della nascita. Come dice Borges, l’uomo è fatto in gran parte della sua memoria. Nella mia, i giornali hanno rappresentato-rappresentano una costante. Nel lungo periodo (24 anni) in cui sono stato a Milano, funzionario poi dirigente di primarie case editrici, come “benefit” e come modo e mezzo per documentarmi anche sul piano professionale, ricevevo ogni giorno sei quotidiani ( da me indicati-prescelti). Li leggevo dalle 06,00 alle 08,30 del mattino. Poi, cominciavo le riunioni, gli incontri di lavoro. Oggi, acquisto e leggo, ogni giorno, sei quotidiani . Come allora. Ma con maggiore partecipazione-interesse . Perché, oggi, sono io che scelgo e acquisto i miei giornali, che leggo, sottolineo nelle parti che più mi interessano e, spesso, ritaglio e conservo ( il garage di casa mia ne è pieno). A volte, ai sei quotidiani, posso aggiungerne altri (come “Il Sole-24Ore”) . E’ sempre la brava ed efficiente Alessia che mi segnala i servizi che ritiene possano interessarmi, via via che sono pubblicati, nei quotidiani e nei settimanali, che normalmente non acquisto. Ritorna l’edicolante (come il libraio) di fiducia, che offre un servizio di assistenza e consulenza ai clienti. Così che il passaggio, ogni giorno, all’edicola è un rituale che apre la giornata e si rinnova nel tempo.