Comune: Fiorano Modenese
Provincia: Modena
Edicolante: Elisa Paoletti; Edicola del Centro Via Vittorio Veneto, 25/a, Fiorano Modenese, 41042 MO, Italia


Sbadigliando lanciai un’occhiata all’orologio. Le otto e un quarto.
Non riuscivo a credere che fossero passate solo due ore, da quando avevo sollevato la saracinesca dell’edicola.
Era un giorno piatto, come quelli che lo avevano preceduto. Era agosto dopotutto. A parte me e la ragazza del bar non c’era nessuno nella piazza.
Controllai che non stesse per arrivare qualche cliente, poi mi allungai verso l’espositore e afferrai un fumetto a caso, senza nemmeno guardare cosa fosse.
Iniziai a leggere e quasi non mi accorsi che all’improvviso era divenuto tutto buio. Alzai gli occhi dal fumetto preoccupata.
≪Non un altro temporale estivo.≫ le parole mi morirono in gola.
Non ero più nella soleggiata piazza del mio paesino, ma in una tetra metropoli.
≪Ma cosa…≫ uscii dall’edicola guardandomi intorno.
Il bar era sparito, come anche il municipio, la vecchia scuola, tutto era stato sostituito da palazzi fatiscenti che oscuravano il sole, lasciando intravedere solo sprazzi di cielo plumbeo.
Mi rifugiai nuovamente dentro l’edicola, l’unica cosa rimasta uguale.
Presi un paio di respiri profondi, nel tentativo di dominare il panico che minacciava di travolgermi.
≪Okok, pensa. Ci deve essere una spiegazione. Un colpo di calore, un calo di zuccheri, qualcosa di logico. Andiamo, ‘ste cose non succedono nella realtà.≫
Realtà. Quella parola fece scoccare una scintilla. Quelle cose non succedevano nella realtà, ma nella finzione accadevano di continuo.
Presi il fumetto con mani tremati e osservai i disegni.
≪Ma che diavolo…≫ I disegni erano identici ai grattacieli che mi circondavano.
Guardai il nome del fumetto poi arrivai in fretta per vedere cosa sarebbe accaduto e l’ultima vignetta mi gelò il sangue. Batman osservava dall’alto le rovine dell’isola di Arkham.
≪Male. Molto male.≫
Chiusi gli occhi, poi chiusi il fumetto di scatto.
Ci vollero un paio di minuti perché trovassi il coraggio di guardarmi intorno, prima di tirare un sospiro di sollievo.
La solita vecchia piazza inondata di sole. Rimisi al suo posto il fumetto, scrutando la piazza.
Nessuno sembrava essersi accorto di niente. Forse era stata davvero solo un’allucinazione dovuta al calore.
Sospirai di nuovo, osservando l’espositore con i fumetti.
Prima ancora di rendermene conto, mi stavo allungando per prenderne un altro, ma mi bloccai a metà del movimento.
Forse ero impazzita se pensavo che sarebbe potuto succedere di nuovo.
≪Oh, ma chissene frega se sono uscita di testa.≫ dissi a voce più alta di quanto avessi voluto.
Tesi al massimo il braccio verso lo scaffale più alto dell’espositore, attirata da un numero di Tex Willer che era lì da più tempo di me.
Mi risedetti sul mio sgabello, cercando il coraggio di iniziare a leggere.
Stavo per rimetterlo al suo posto quando notai un foglietto in mezzo alle pagine.
Lo tirai fuori lentamente,
“A te se lavori qui da poco.
Se hai trovato questo biglietto forse hai avuto abbastanza coraggio da voler rivivere di nuovo quell’esperienza folle.
Non hai perso il senno, questa è semplicemente l’Edicola del Centro, che porta un po’ di magia nella vita delle persone.”
Risi fino a rimanere senza fiato. Mi asciugai le lacrime, poi aprii il fumetto e cominciai a leggere, mentre intorno a me la piazza si trasformava nel deserto texano.
Quello sarebbe stato il lavoro estivo migliore della mia vita.