Comune: Formigine
Provincia: Modena
Edicola di Riferimento: “L’Edicola di Rossella” via Giardini Nord 64 – 41043 Formigine (Mo)


Eric, un giovane dal carattere coraggioso, intraprendente ma anche molto molto sensibile, terminati gli studi presso l’istituto tecnico commerciale della sua città, Modena, non aveva chiaro cosa avrebbe fatto della sua vita in senso lavorativo e più generale.
Tuttavia, come tutti i suoi compagni di corso e come tutti i giovani della sua età, racchiudeva in sé stesso, nella profondità più inaccessibile della sua persona, sogni ed ideali talmente grandi e talmente belli da essere ineffabili a dirsi.
Ma il tempo in cui viveva la sua giovinezza Eric, non era proprio dei migliori.
La sua città, che tanto amava, non gli offriva granché come prospettive future sotto diversi punti di vista e questo non certo per le troppe pretese di Eric, e nemmeno per le sue capacità, dal momento che aveva ottenuto il massimo dei voti al termine della scuola ed era stato ritenuto dai suoi Insegnanti, uno dei ragazzi più promettenti.
Ma allora, qual’era il problema di Eric?
Il problema di Eric era che il suo avvenire lo aveva visto, visitato e rivisitato tante ma tante volte, senza rendersi conto che lo aveva proprio “sotto il naso”.
Ed il problema di Eric stava inoltre nella “grandezza” dei suoi sogni ed ideali: avere un lavoro che amasse svolgere, sposare la ragazza per la quale aveva una “cotta” dai tempi delle scuole elementari e diventare un bravo giornalista.
Ed infine il vero problema di Eric era quello di essere un giovane dotato di grande ingegno, di una lodevole maturità, ma soprattutto di una immensa immensa umiltà di cuore e di carattere.
Così Eric trascorse alcuni anni della sua giovane vita accompagnato dai suoi “problemi”. Eh si perché per la famiglia, lo psicologo, la ragazza che gli piaceva e gli amici, Eric era un ragazzo con dei “problemi”. Quei “problemi”!
Eric, di fronte a tutto ciò, si chiuse sempre di più in se stesso e comincio’ a leggere, leggere e ancora leggere… E sin qui, nulla di “strano”…
Ma ciò che Eric leggeva non erano libri come quelli che si trovano in biblioteca o nelle immense librerie di Modena.
Ciò che leggeva Eric erano tanti più articoli di quante più riviste e giornali trovava, sia a carattere generale sia, nello specifico, inerenti il mestiere di giornalista.
Tutto il mondo di Eric si apriva nelle parole scritte su fogli di riviste e quotidiani che il giovane comperava, a prezzi assai modici, presso un Edicolante ambulante la domenica mattina in Piazza Grande di Modena.
Non passava una settimana senza che l’intraprendente Eric, si alzasse di buon mattino, e andasse in Piazza Grande a trovare il suo amico Edicolante e facesse scorta di riviste e giornali sui più disparati argomenti.
Cominciò così un altro “problema” di Eric: la sua sfrenata passione per ciò che faceva il suo amico “domenicale”, l’Edicolante ambulante.
“Ma quanti “problemi” ha Eric!” sosteneva la famiglia, lo psicologo, la ragazza che gli piaceva e gli amici.
“Riuscirà mai questo figliuolo a diventar grande, farsi una famiglia ed avere un buon lavoro?”sosteneva la famiglia, lo psicologo, la ragazza che gli piaceva e gli amici.
Venne presto Natale e poi il Nuovo Anno…
Dopo le feste, di gran felicità, Eric si alzò presto la domenica, come suo solito, e prese a correre in Piazza Grande. Raggiunto il luogo, si accorse che il suo amico Edicolante Ambulante non lo attendeva al solito posto…Eric si girò e si rigirò più volte su se stesso nel centro della piazza, ma niente da fare…L’Edicolante ambulante era sparito, completamente, nel nulla.
“Che fare? Che pensare?” si disse tra sé e sé Eric. Ma proprio mentre rifletteva intensamente, si accorse che, sì, il suo amico Edicolante non c’era, ma al suo posto c’era la sua bicicletta ed il carretto trainato pieno di riviste e giornali pronti da vendere in quella domenica.
“Non posso di certo prendere il posto del mio amico…” pensava Eric. “Non saprei da che parte iniziare ed inoltre non so dove andava l’Edicolante a vendere i giornali e le riviste, oltre a Piazza Grande a Modena!” ripensava Eric tra sé e sé.
Nel frattempo, la gente che era solita comprare quotidiani e giornali presso l’Edicolante ambulante, cominciò a notare il giovane Eric nelle vicinanze della bicicletta e del carretto pieno zeppo delle riviste “domenicali” e cominciarono uno ad uno a richiedere e pagare il proprio giornale preferito al giovane Eric.
Incredulo più che mai, Eric si mise a svolgere il lavoro dell’amico, che aveva osservato spesso, e, dopo alcune difficoltà iniziali, si accorse che i clienti erano soddisfatti ed intenti nella lettura e che egli stesso era molto felice di ciò che era riuscito a fare tutto da solo.
Decise poi di salire in sella alla bicicletta e di trainare il carretto ormai quasi vuoto verso casa propria. Durante il breve tragitto, si spaventò non poco quando vide che seduto nel carretto se ne stava un ragazzo vestito con abiti che non sembravano affatto appartenere all’età di Eric e dal viso come le mani di un bianco brillante, i quali davano a questa sorta di figura, un ché di leggiadro e lugubre allo stesso tempo. Eric si fermò all’istante e gli chiese “Chi sei tu? Il ragazzo misterioso gli disse: “Ciao Eric! Io sono Brandon. Sei stato bravissimo oggi a svolgere il lavoro al posto del tuo amico Edicolante Ambulante. Prendi questo biglietto, c’è un indirizzo scritto. Domenica mattina raggiungi il più presto possibile questo luogo.” Neanche il tempo di un cenno di conferma, che Eric non vide più il Ragazzo. Svanito nel nulla.
La Domenica seguente, l’intraprendente Eric si svegliò molto presto e montò in sella alla bicicletta che trainava il carretto dell’amico Edicolante. In poche pedalate giunse nel luogo indicato sul biglietto datogli dal misterioso Ragazzo.
Fu con grandissimo stupore ed immensa felicità che vide di fronte a sé una piccola ma scintillante costruzione con un’insegna sovrastante che recitava: “L’EDICOLANTE AMBULANTE – Riviste, Giornali e Quotidiani da Eric”.
Il giovane entrò immediatamente nella costruzione e vide che si trattava di un’Edicola Vera e Propria con all’interno tutte le riviste, i giornali ed i quotidiani in perfetto ordine.
Ma ancor di più esterrefatto rimase Eric, quando sul seggiolino dell’Edicola vide un biglietto che recitava: “Mi raccomando, fai un buon lavoro! Firmato: il tuo amico Edicolante Ambulante” e nel retro del biglietto stesso: “ Ehi! Sei stato bravissimo a svolgere il lavoro al posto del tuo amico Edicolante Ambulante, ora tocca a te! Brandon”.
Fu così che da allora Eric ebbe un lavoro che amò molto e da cui imparò anche il mestiere di giornalista; la ragazza che amava venne talmente tante volte a prendere riviste da Eric, che ne divenne prima fidanzata ufficiale e poi moglie; la famiglia nel vedere il figlio accasato e con un buon lavoro, ne fu finalmente orgogliosa e persino lo psicologo di Eric divenne uno dei suoi più assidui clienti nell’acquisto di riviste relative alla “psicologia contemporanea”; i suoi amici videro in lui un esempio da seguire e divennero veri Amici di Eric.
Ma Eric aveva ancora un problema “Ricordare che il luogo dei suoi sogni e ideali è sempre stato lì, visitato e rivisitato, “sotto al suo naso”: dentro di sé.
“E che la Magia della Vita unita all’Impegno quanti grandi ideali possono realizzare!” Che dite? Glielo ricordiamo Noi tutti?